Procida, una gemma colorata nel Mar Tirreno a poco più di mezz’ora dal Golfo di Napoli. Ma perché visitare Procida e cosa rende unica quest’isola di rara bellezza a cui è stato attribuito il riconoscimento di Capitale della Cultura 2022?



La puoi visitare in un giorno, ma se vuoi goderti la vera essenza di questa terra prenditi il tempo che merita, scoprila lentamente e a piedi.
Visitare Procida, un’isola che è l’altrove per eccellenza.
«Cosa vai a fare a Procida, perlopiù da sola?» mi chiede il taxista napoletano che mi accompagna al molo. Rimango stupita da questa domanda, e mi chiedo cosa ci sia di strano nel voler visitare un’isola così autentica e, a tratti, seducente. L’ho capito poi, il perché di questa domanda. Quando ho messo piede nell’isola.
"Procida sa di mare, salsedine, limoni e pesce appena pescato. Procida è l’altrove per eccellenza, dove persino i gatti non han padrone."
Procida è un’isola lenta, estranea al jet-set delle vicine Capri ed Ischia, ma quando scendi dall’aliscafo che ti porta da Molo Beverello al Porto di Procida sotto il caldo sole meridionale, la prima cosa che ti viene da fare è tirare un sospiro di sollievo, grato per esserti lasciato alle spalle la vita frenetica che da troppo tempo ti rincorre. Sei qui ora, in un’altra dimensione, quasi fuori dal tempo, puoi finalmente respirare.


Visitare Procida significa perdersi fra viuzze strette e fitte di case colorate ed antichi palazzi da cui ammirare panorami stupendi. Un momento cammini raso al muro, cercando di non essere travolto da ape-car o automobili locali rigorosamente senza specchietti retrovisori, un momento dopo ti si aprono scorci inattesi in cui lo sguardo si perde nel mare.
E quindi, in questo lembo di terra lungo si e no 4 chilometri, si passa dalle residenze barocche all’architettura di edilizia popolare tipica dei casali, come Casale Vascello, una rete di case costruita al di fuori dell’Acropoli di Terra Murata, dove non è raro trovare anziane signore intente a stendere i panni al sole mentre fanno scorpacciata di novelle dalla vicina di casa.





Sarà poi la dimensione dell’isola complice dell’accoglienza naturale del luogo, ma non puoi visitare Procida senza sentirti ospite, ovunque tu vada. Qui, non troverai grandi strutture alberghiere, ma piuttosto accoglienti case in affitto e bed & breakfast il cui proprietario ti dispenserà preziosi consigli su cosa fare, dove andare, cosa vedere. È il caso di Nicola, proprietario di Hostelletella, il cui sito web recita: Procida è casa. Procida è accoglienza.
Questa casa di famiglia che si trova letteralmente sotto il Santuario della Madonna delle Grazie, è stata trasformata in quello che lui definisce “Ostello con vista Paradiso” ma in realtà è molto di più, è un luogo magico, dove potrai addormentarti ammirando, dall’alto di una splendida terrazza, il porticciolo colorato di Corricella e svegliarti osservando i pescatori rientrare al mattino dopo una battuta di pesca alle alici.



Procida sa di mare, salsedine, limoni e pesce appena pescato. Procida è l’altrove per eccellenza, dove persino i gatti non han padrone e li trovi a girovagare di notte, nel porto, tra le reti da pesca ammucchiate sulla banchina, in cerca di qualche avanzo della giornata.
Di giorno, invece, troppo pigri per affrontare il caldo estivo se ne stanno spaparanzati all’ombra di qualche vialetto, in cerca di un pò di meritato riposo e tu, che li guardi accaldato, pensi a come dev’essere bello essere un gatto, a Procida.

A Procida ogni passo è una scoperta, per questo è quasi inutile programmare un itinerario ma piuttosto il consiglio è quello di lasciarsi ispirare da quel che si incontra lungo il cammino, tenendo a mente i punti da non perdere.

Visitare Procida e le sue spiagge.
È un’isola, Procida, di soli 4 chilometri quadrati, va da sé che è impossibile non avere a che fare con il mare e le sue spiagge. Quattro, sono anche le spiagge da segnare in agenda.
Partendo da nord e a scendere, incontriamo la Spiaggia di Chiaia, una lingua di spiaggia nera incastonata nel mezzo dell’isola, raggiungibile in barca o scendendo ben 186 scalini.

La Spiaggia di Pozzovecchio, meglio conosciuta come la “Spiaggia del Postino” dove fu girata una delle più importanti scene dell’omonimo film con Massimo Troisi, è anche una delle più suggestive dove mare e natura si fondono insieme suscitando un crescendo di emozioni.




La Spiaggia di Ciraccio, da cui ammirare i due splendidi faraglioni tufacei, è anche la più ricca di stabilimenti balneari che, scendendo, la collegano alla vicina Spiaggia della Chiaolella, una delle più frequentate dell’isola, complice il fondale digradante e il panorama unico sull’isolotto di Vivara, riserva naturale statale dove andare per inoltrarsi nella natura lussureggiante e ammirare, fra gli altri, uccelli acquatici, piante rare e importanti ritrovamenti archeologici di origine micenea. (visite prenotabili dal venerdì alla domenica – maggiori informazioni)
Terra Murata e Palazzo d’Avalos.
Un borgo fortificato a picco sul mare, così si potrebbe riassumere Terra Murata che, dall’alto della sua bellezza, domina l’isola. Una passeggiata che si fa via via più impegnativa man mano che si sale, ma da una parte potrai approfittare di un punto panoramico su Marina di Corricella e dall’altra, una volta arrivati in cima, di una veduta sul Golfo di Napoli, il Vesuvio e Capri. Qui, ti troverai di fronte il Palazzo d’Avalos, Palazzo Reale poi trasformato in una cittadella carceraria, ancor oggi visitabile previa prenotazione.



Marina di Corricella.
Il punto clou dell’isola, o almeno, il più fotografato. Una Burano del sud, Marina di Corricella è il borgo di pescatori più antico di Procida. Un anfiteatro sul mare, caratterizzato da una pila di case colorate una stretta all’altra dalle forme più diverse, in un intreccio di terrazzini e scalinate che difficilmente si dimentica. Un via vai di barche di varie dimensioni, reti da pesca e marinai indaffarati nei loro mestieri quotidiani, sono i protagonisti di questo teatro a cielo aperto.

Belvedere Elsa Morante.
Procida ed Elsa Morante, un legame intenso segnato dal libro “L’Isola di Arturo” che ha valso alla scrittrice il riconoscimento di prima donna vincitrice del Premio Strega, era il 1957. Oggi, per onorarne la memoria le è stato dedicato un Belvedere, uno dei punti panoramici più incredibili dell’isola, da cui è possibile ammirare dall’alto gran parte della costa che porta da Terra Murata fino alla Spiaggia di Chiaia, comprendendo il porticciolo di Marina di Corricella abbracciato dal blu intenso del mare.

Mangiare a Procida, una cucina che sa di mare.
Visitare Procida significa anche deliziarsi dei suoi sapori più autentici e quindi parliamo di limoni, i famosi limoni di Procida, grandi e poco aspri, utilizzati in gran parte delle pietanze, dalla pasta all’insalata, ai dolci. E così non puoi perderti la Lingua di Procida, detta anche “lingua di bue”, deliziosa pasta sfoglia farcita con crema al limone procidano ricoperta da una spolverata di zucchero a velo che, se servita ancora calda, diventerà un nuovo peccato di gola. Ma poi il pesce, perché Procida è un’isola dove la pesca locale fa da padrona e quindi via libera al pesce appena pescato, in particolare piccoli pesci di paranza avanzati dalle vendite dei pescatori, alici e spaghetti con i ricci di mare, troppo buoni quelli del Ristorante La Medusa, lungo la via del porto.


E, altri 2 indirizzi da segnare per delle cene fuori misura: Il Ristorante da Crescenzo dove provare il ragù bianco di crostacei e il Ristorante La Conchiglia, che si raggiunge in barca partendo dal porto Marina di Corricella, per gustare piatti a base di pesce appena pescato e pasta fatta in casa.
Una cosa rimane comunque importante, prenotare o armarsi di molta pazienza.
Come arrivare a Procida.
Nonostante sia una piccola isola nel Mar Tirreno, raggiungere Procida è più facile di quello che si pensi. Una volta arrivati a Napoli infatti, sarà sufficiente recarsi al Molo Beverello da cui partono con cadenza regolare traghetti e aliscafi per l’isola. L’aliscafo è il mezzo più veloce, con cui ci si impiega circa una mezz’ora, mentre con il traghetto almeno 1 ora di navigazione. Le compagnie che effettuano la tratta sono Caremar e Snav e il mio consiglio è quello di prenotare il biglietto anticipatamente online, specialmente se si prevede di visitare Procida durante i mesi estivi.

Pronti a salpare? Io non esiterei un secondo.
Procida per me è stato un sogno divenuto realtà, un viaggio nel tempo in cui ho avuto il piacere di scoprire un luogo autentico di cultura, persone e buon cibo. Ne è indubbiamente valsa la pena e, se mai incontrerò nuovamente quel taxista, questa volta saprò esattamente cosa rispondergli. Se questa guida ti sarà utile, se servirà anche solo ad incuriosirti un pochino, io ne sarò davvero felice e se vorrai raccontarmi la tua esperienza possiamo darci appuntamento qui sotto, nei commenti.
Se questo articolo su Visitare Procida, cosa rende unica quest’isola colorata ti è piaciuto forse potrebbe interessarti anche l’articolo che ho scritto su Cosa vedere in Val D’Orcia o Dove dormire isolati nella natura in Italia, glamping e case sull’albero.
Per qualsiasi altra informazione, mi trovi sempre qui.
Al prossimo viaggio.
/Sabrina