Coste battute dal vento, paradisi per surfisti e caratteristici paesini medievali incastonati in paesaggi incontaminati che hanno tutto da raccontare. La costa portoghese che si estende da Lisbona a Porto rivela il meglio di se solo a chi sa aver pazienza, un pò come fanno le onde.

Il mio viaggio fra le onde è iniziato alcuni mesi prima di approdare in questo luogo fantastico, quando ancora a farmi navigare ci pensava Internet aiutandomi a scegliere la prossima meta. Non servì molto a convincermi che quello di cui avevo bisogno era si un viaggio culturale ma intervallato dall’oceano, le rocce imponenti e una sensazione di libertà che solo il vento ti può dare. C’è qualcosa nell’aria di queste terre che attira anime selvagge da tutto il mondo.

Il viaggio da Lisbona a Porto inizia lasciando la capitale alle spalle e salendo verso nord, verso la sorella più introversa: Porto. E i primi paesini che si incontrano aiutano a familiarizzare con il nuovo scenario della costa atlantica: il fruscio del vento, il rumore delle onde che si infrangono in lontananza, il sole caldissimo e il profumo del pesce appena pescato da gustare con vista oceano.

Ci troviamo a Praia de Santa Cruz , una manciata di case lungo la strada a curve che ci porta a Noah Surf House, il rifugio rilassato e bohémien dal design estremamente ricercato di cui avete bisogno se volete assaporare a pieno l’animo del surfista. Qui nulla è lasciato al caso e tutto è in perfetta armonia con la natura circostante, è il posto ideale dove trascorrere almeno un paio di notti per riscoprire la serenità di corpo e mente ma se ciò non fosse possibile fermatevi almeno al ristorante della Noah Beach House, che oltre a deliziosi piatti locali vi offrirà una vista “da prima fila”.
Continuate il vostro percorso lunga la strada costiera fino ad arrivare a Peniche e se avete tempo ed il vento si mostra clemente prendente il traghetto e fatevi portare fino all’Arcipelago delle Berlengas – la prima area protetta del mondo divenuta oggi Riserva Naturale dove flora e fauna hanno potuto svilupparsi creando un ecosistema unico al mondo, tanto da essere chiamato “ il segreto meglio custodito del Portogallo”. Fra le 3 isole , Berlenga Grande è l’unica abitata e vi accoglierà con il suo porto di pescatori, una caletta di sabbia dorata che fa da contrasto al verde smeraldo dell’acqua, un antico faro e un Forte in mezzo al mare raggiungibile attraverso un ponte di pietra.
Siamo nel cuore del Portogallo e seguiamo il richiamo dell’entroterra, non lontano da qui infatti sorge Óbidos, un tuffo indietro nel tempo, qui tutto ci riporta al Medioevo, le mura merlate, un castello fortificato che corona la città , antiche strade acciottolate che si snodano fra case bianche contornate di giallo e azzurro, negozi artigiani e cascate di profumatissimi fiori dai colori vivaci. Prima di salutare la cittadina e le sue anime ricordatevi di entrare in una locanda del paese e gustare il liquore tipico di questo luogo magico, la Ginjinha o Ginja dal sapore dolcemente inconfondibile è a base di amarene locali ed è servito in un copo de chocolate, cremoso in bocca vi lascerà un delizioso ricordo.

Se cercate un posto dove pernottare nei dintorni provate Royal Óbidos Spa & Golf Resort, questa oasi a 5 stelle immersa nella natura si trova esattamente a metà strada fra Óbidos e la spiaggia di Peniche-Baleal. Fermatevi per un pit-stop rigenerante nella spa e un tuffo nella piscina esterna affacciata sul campo da golf: il posto perfetto per rilassarsi in attesa dell’aperitivo. Le camere di qualsiasi tipologia sono spaziose, arredate in stile etno-chic e godono di moltissima luce naturale grazie alle immense vetrate, il ristorante interno serve ottimi piatti in un’ambiente sofisticato e la colazione è un irrefrenabile abbandono alle tentazioni.
Ritorniamo al paesaggio costiero guidando in direzione Nazaré, conosciuta per essere la località con le onde più alte del mondo , non stupitevi quando vi accorgerete che altro non è che un paesino dalle viuzze strette dove non è raro vedere anziane signore intente a grigliare sardine per strada.
L’atmosfera che si respira qui è rilassata, si arriva alla spiaggia camminando accompagnati dal sottofondo del coro delle cicale e una fila di Westfalia colorati vi daranno il benvenuto nel paradiso del surf. Davanti lo scenario rivela una spiaggia immensa, apparentemente calma e difficile da affollare e sarà impossibile non notare il promontorio roccioso alto oltre 310 metri a picco sul mare dove si trova il famoso faro da cui si ammirano ogni anno in inverno le onde più grandi mai surfate al mondo.
Ma anche nei mesi estivi, quando le correnti sono più pacate, è abitudine vederli lì, aggrappati alla tavola in attesa di partire e sembrano naufraghi un pò spaesati fino al momento in cui non decidono che è il momento, quello giusto e si lanciano in mezzo alle onde diventando qualcosa a metà tra l’eroe e il folle, o forse chissà, entrambe le cose.

E dopo questi giganti d’acqua ci immergiamo nelle colline nel nord dell’Estremadura. Qui in una piccola cittadina sorge uno dei simboli più conosciuti del Portogallo, il capolavoro gotico per eccellenza, il Monatesto di Batalha.
Questo imponente edificio dal grande valore architettonico, su cui padroneggia la pietra bianca di Porto de Mós visibilmente ingiallita dal tempo, è circondato da un’aurea magica forse dovuta al significato storico di cui si è fatto portavoce, la fine di una battaglia dinastica e il consolidamento dell’indipendenza portoghese. Farci capolino poco prima del tramontare del sole rende il complesso e l’omonima cittadina ancora più magici, i turisti se ne sono ormai andati e dalle abitazioni fuoriescono i profumi della cena quasi pronta, sarà un pò come sentirsi a casa in una calda sera d’estate .

L’entroterra portoghese avrebbe ancora tantissimo da raccontare, basti pensare a Fatima o a Coimbra, ma il nostro viaggio prosegue lungo la costa e prima di approdare alla nostra destinazione finale abbiamo ancora un paio di luoghi appuntati nel taccuino da scoprire. Dopo aver quindi macinato un pò di chilometri facciamo tappa a Costa Nova do Prado nel distretto di Aveiro, guardandola a colpo d’occhio capirete a cosa sia dovuta la curiosità per questa piccola località balneare, si tratta delle palheiros queste case di villeggiatura dipinte a righe colorate orizzontali e verticali sono talmente curate da sembrare finte, e invece sono la residenza estiva di numerose famigliole nonchè l’allegra combinazione cromatica che rende speciale questa piccola promenade.
Dopo aver appagato la vostra curiosità seguite il richiamo della spiaggia e approfittate dei numerosi chioschi in riva per bere una imperial , una piccola birra alla spina per placare la sete mentre vi rilassate su una sdraio cullati dal vento al calar del sole.

E mentre il nostro approdo urbano si fa sempre più vicino, vogliamo concederci un ultimo assaggio d’estate a Praia de Espinho, questa località infatti è considerata una delle spiagge più facilmente raggiungibili da Porto. Il litorale si estende lunghissimo per chilometri e nonostante sia piuttosto vivace non vi darà mai la percezione di una spiaggia affollata. L’omonimo Casinò domina il lungomare come anche i numerosi ristoranti e bar che attirano svariati turisti portoghesi durante la stagione estiva. É comunque una valida alternativa alla città nelle giornate più calde. Ma è ora il momento di raggiungere la meta e gettare l’ancora nell’ affascinante città di Porto.

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